Lacerenza in dubbio: onorato o stressato?

È gghjuta a pazziella ‘mmane e’ criature (traduzione: “il giocattolo in mano ai bambini”, espressione metaforica usata per indicare una persona adulta che ancora gioca con i giocattoli…). Questa è una buona massima per rappresentare la  realtà politica nel Bel Paese e la Basilicata non fa eccezione. Verrebbe voglia di usare luoghi comuni per descrivere come operano le pseudo forze politiche per scegliere un candidato. Nel caso della Basilicata ne elencheremo qualcuno: “La montagna partorì il topolino”, “Molto rumore per nulla”, “L’arte di navigare nell’irrilevanza: quando il dibattito politico si trasforma in un circo di superficialità”, “Quando la casa brucia tutti diventano corridori o vigili del fuoco improvvisati”, “Nulla di nuovo sul fronte occidentale”, “Non è vero ma ci credo” …

Le novità sembrano scivolare veloci sulla lama del rasoio dell’attualità e invece sono le solite manfrine che si ripetono. Ora spunta nuovamente la “figura” del terzo polo in Basilicata con Marcello Pittella quale deux ex machina… ci hanno già provato alle scorse politiche facendo la fine dei “botti a muro”! La novità, però, potrebbe essere proprio che il piccolo laboratorio politico lucano riuscirebbe a produrre una “formula” vincente relegando quella “partorita” dal “camposanto” – rivendichiamo la paternità dell’appellativo – al terzo posto nella classifica finale di questo torneo pseudo calcistico a tre squadre. Il risultato appare scontato: medaglia d’oro per Bardi, d’argento per Pittella e di materiale ancora da individuare per Lacerenza. Per quest’ultimo il “dischetto” sarà forse di rame perché i suoi “atomi” sono disposti in modo tale da permettere il libero movimento degli “elettroni”, facilitando il passaggio della ondivaga corrente elettrico-politica generata da Schlein e Conte i quali, poiché sono affetti da cecità politica, hanno scelto un oculista!

I rappresentanti apicali locali del movimentino di centrosinistra si dicono indignati per la scelta di Lacerenza ma “s’hanna sta” perché non hanno voce in capitolo: tanti capitan Fracassa nelle segreterie locali che diventano dei Josef K., protagonista del famoso libro di Kafka, nel “processo” decisionale nazionale! Domenico Lacerenza (nella foto) dapprima si è detto onorato della candidatura per poi prendersi del tempo per decidere: troppo è stato il frastuono giunto alle sue orecchie, mentre a coloro che dovrebbero rappresentare l’elettorato l’apparato uditivo è ormai affetto da acufene a causa di improperi pronunciati dai tesserati che hanno provocato stress e ansia. C’è chi parla di intese larghe, larghissime per il bene della regione strizzando l’occhio a destra oppure a sinistra, passando per il centro. Sui social impazzano i commenti che rincorrono ora questa e ora quell’altra notizia – e non solo loro -, tutte news raffazzonate e scopiazzate a destra e manca, ma la verità è solo una: l’elettorato a oltre un mese di distanza dalla “chiamata” al voto sa già chi sarà il presidente della Regione Basilicata!

radionoff
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