di asterisco
È questa l’impressione che si ha nel leggere la piccata e perentoria risposta d’un importante funzionario regionale, depositario della verità burocratica più che scientifica, alla notizia del possibile versamento di sostanze contenenti Cromo nel fiume Basento in quel di Pisticci.
Verrebbe da consigliare al nostro burocrate un’approfondita lettura dell’ΟΙΚΟΝΟΜΙΚΟΣ (ECONOMICO) di Senofonte che fornisce utili consigli a chi ha incarichi di amministratore anche nella cosa pubblica e in cui il termine economico non è inteso nell’accezione moderna che diamo a tale termine.
Che l’elemento Cromo debba essere tenuto sotto controllo oggi più che mai nel controllo delle acque per uso umano (come asetticamente dicono le varie leggi, circolari e decreti) è una verità insindacabile. La reattività chimica di un metallo pesante richiede particolari attenzioni e meno approssimazioni come succede il più delle volte dalle nostre parti, dove una distinzione tra “acque pulite” e “acque sporche” non ha mai avuto molta fortuna, forse anche per un’innata avversione alle situazioni nette e precise per prediligere quelle confuse e sfumate, che meglio si prestano all’esercizio dell’arte, squisitamente italica e forse anche europea del sofisma, che non può avere dignità nell’analisi chimica. Le acque ai fini analitici presentano una classificazione estremamente differenziata, in relazione anche agli usi che di questo bene primario si fa. Occorre ragionare solo con la strumentaria legislativa o con quella più consona di laboratorio?
È a dir poco ridicolo sostenere che se nel controllare lo stato di salute fluviale il limite per quanto riguardi il Cromo di 7 mµ/litro è un inesistente e ingiustificato allarmismo perché in virtù della legge l’acqua che beviamo può arrivare fino al limite di 50 mµ/litro, invitando con dire faceto a non bere di certo l’acqua del fiume!
Occorre rispettare la legge, anzi la norma, invece di dare adito a un incauto e ingiustificato allarmismo! La tutela ambientale si fa “sic et simpliciter” altrimenti si finisce davanti al tribunale della Santa Inquisizione, carta canta non le provette, le beute, le pipette, i matracci e chi più ne ha più ne metta!