L’inguaribile malattia italiana: la irresponsabilità

di Aldo Michele Radice, coordinatore regionale di “Mezzogiorno Federato”

La fortissima tentazione del Presidente Draghi di mollare è reale e convinta, ma sarebbe una catastrofe per l’Italia lasciata in mano a irresponsabili mossi da soli interessucci di bottega, che continuano a far dichiarazioni allucinanti, intrise di tanta di quella ipocrisia come il voler mettere continuamente avanti gli interessi e il bene del Paese. Ci si chiede come un ex presidente del Consiglio non avverta il senso della responsabilità e dimostri che la politica è soprattutto raziocinio, visione, capacità di cogliere e interpretare il momento e che aver esercitato un ruolo così alto doveva pur avergli insegnato qualcosa, ma oramai i politici sono il frutto fortunato del momento sostenuti da improvvisazione o dalla rabbia dei tanti, che diversamente dalla propria vita sono ora virologi, ora economisti, ora sociologi, ora esperti di storia e di geopolitica, ora intellettuali o politici rispolverati dalla coltre di polvere dei lunghi oblii, in cui la realtà e i loro stessi errori politici li aveva riposti (leggasi Bertinotti). Se Draghi dovesse mollare sarà il dilagare della mediocrità e il far riprecipitare l’Italia tra le nazioni più inaffidabili sia economicamente che politicamente. Sarà la rivincita dei tanti filo putiniani che con la guerra in Ucraina hanno riscoperto di aver creduto convintamente e senza ripensamenti in un sistema che invece è stato sconfitto dalla storia, ma è pur sempre intatto nella sua indole epurativa e aggressiva, a cui però bisognava pur trovare giustificazioni politiche, ideologiche e storiche. Interminabili ed estenuanti trasmissioni televisive ammorbate di presenze capaci di argomentare le più assurde e contraddittorie tesi. C’è da chiedersi allora: “e se tutto ciò fosse successo all’Italia da che parte si sarebbero schierati costoro? E su questa sceneggiata e indecifrabile crisi da che parte stanno?”. Mentre nel mondo ci si invidia una personalità come Draghi, in Italia si fa a gara a demolire la sua immagine e la sua credibilità professionale da parte di chi neppure sa di cosa parla e di cosa mai si è occupato nella propria vita lavorativa e professionale. E come sempre sono i rancorosi, i moralisti imperterriti e irriducibili quelli che rispuntano come funghi perché non hanno altro da offrire e da dire, neanche rispetto alle tante contraddizioni e inchieste evidenziate ultimamente da Reporter (leggasi M5S). I cittadini normali, moderati, i tantissimi amministratori, quelli seriamente preoccupati di non voler veder una nazione alla deriva, con posizioni politiche internazionali che verrebbero miseramente ribaltate o con interventi economici e sociali dettati da calcoli unicamente elettorali e di parte, si augurano invece che ciò non avvenga e che il Presidente Draghi ci ripensi, pur sapendo che la sua coerenza e correttezza lo spingono in tutt’altra direzione. Ma qualunque sarà l’epilogo di questa farsa e tragicomica politica sarà una disfatta elettorale per chi l’avrà provocata e sostenuta. Ora è il tempo della stabilità, dalla responsabilità e della serietà politica. Diceva Plutarco nel suo Consigli Politici: “… del resto i contrasti riguardanti la cosa pubblica, una volta che siano eliminati gli odi privati, diventano semplici… né senza rimedio”.

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