Già dal titolo insolito “Libere Spudorate Sinapsi Alfabetiche” si intuisce che è un libro particolarmente accattivante e che ne stuzzica la lettura. Viviamo in un mondo digitale in cui siamo bombardati da milioni di informazioni, alcune purtroppo fake; per fortuna abbiamo un filtro percettivo che ne elimina gran parte prima che arrivino alle nostre menti, altrimenti impazziremmo. Da qui il bisogno di fermarci un attimo, e concederci dei momenti di pausa e di riflessione.
Esprimo un mio personale significato del titolo che spero azzecchi quello delle due autrici.
L’”alfabetizzazione” è prendere ogni singola lettera del nostro alfabeto e associarla alla prima di una parola. Si parte da “A” come “Arte”, “B” come “Buona Cultura”, fino a “Z” come “Zavorre”. Quindi in ogni capitolo scrivere concetti, informazioni, considerazioni, pensieri… legati alla specifica parola per invogliare il lettore a una propria riflessione. La “Sinapsi”, espressione usata anche in materie scientifiche quale connessione tra reti neuronali e relative azioni, in questo caso significa collegare i singoli approfondimenti del libro a ciò che il lettore “sente”.
La simbiosi dei due termini “spudoratezza e libertà” riflette la semplicità del linguaggio che deve arrivare a tutti, ma nel frattempo vuole stuzzicare il lettore a una profonda riflessione sul significato della singola parola e del contesto intorno; inoltre il lettore deve sentirsi libero di fare le proprie riflessioni sulle tante tematiche citate nel libro e rifletterle nella sua quotidianità, sia in termini leggeri che drammatici.
Ripeto: questa è una mia personale interpretazione del titolo che spero rifletta quella delle due autrici.
L’introduzione del libro è ampia e convincente; riporto alcune frasi molto interessanti e spunto, guarda caso, di riflessioni: “Ci piace la semplicità che risiede nelle piccole cose: impariamo l’arte della semplicità perché dietro un’ordinarietà apparentemente insignificante si cela spesso una straordinaria bellezza”. “Essere spudoratamente semplici significa osare quel salto di qualità che implica il passaggio dalla complessità alla semplicità, e questo comporta il nostro essere super connessi al proprio corpo e alla realtà circostante”. “In sintesi le Libere Spudorate Sinapsi Alfabetiche nascono dal cuore e poi dalla mente; il primo batte al ritmo dell’amicizia che crea dei legami forti, a volte, indissolubili, e ci dona la meravigliosa opportunità di generare uno scambio continuo di idee…”.
Ognuno può leggere il capitolo di una lettera e quindi di una parola, e poi mettere temporaneamente il libro da parte per una personale interpretazione e riflessione. Cito solo tre parole e in sintesi.
– “B come Buona cura” e qui si vede la contraddizione del nostro sistema sanitario: dalla completa indifferenza, dall’“indossare il camice come se fosse un indumento all’ultima moda privo di significato umano” alla bellissima figura di Antonio, primario sensibile, che non cura solo con analisi e prescrizioni ma con l’ascolto e con la parola.
– “C come Civiltà” e in questo caso posso riflettere tutta la mia rabbia verso il cosiddetto “Homo sapiens”. Noi, vecchi boomers, abbiamo lasciato ai giovani un pianeta altamente inquinato e, nonostante facili slogan, continuiamo a farlo. Dopo il maledetto Covid abbiamo innescato non una, bensì due guerre. Abbiamo creato una nazione che non conosce la meritocrazia, ma un bieco nepotismo e altri fattori che costringono i giovani ad andare all’estero, e non solo per motivi economici. Mi fermo qui!
– “G come Garbo” dove c’è il cortese invito delle due autrici a usare delle vecchie parole che abbiamo dimenticato come “scusi”, “grazie”, “mi dispiace”. Citano l’esempio di una vecchia cagnolina che, dopo anni di abbandono, riesce finalmente a inserirsi in una casa piena di altri esseri animali e lo fa con garbo. Peccato che vicino abitino l’infermiera Giuliana molto fredda con i suoi pazienti, il giornalista Massimo che scrive notizie false senza minimamente chiedersi il danno delle conseguenze, e altre persone prive di “garbo”. Il tutto è correlato anche da considerazioni di scienziati (Albert Einstein), psicoanalisti (Sigmund Freud), artisti (Pablo Picasso), medici (Umberto Veronesi), divulgatori e scrittori (Piero Angela, Christopher McCandless, Marc Levy, Johann Wolfgang von Goethe, Rochelle Mass) e parecchi altri.
Le due autrici Maura Ianni e Lisa Di Giovanni hanno in comune la formazione perché entrambe sono laureate in psicologia. Maura Ianni ha continuato la tematica in quanto docente in più atenei. Lisa Di Giovanni si è dedicata alla comunicazione editoriale. Le due Ladies hanno un ulteriore fattore comune che sottolineano nell’introduzione del libro: sono entrambe nate e cresciute nella splendida regione dell’Abruzzo. Lo dico con una punta di serena invidia 😊 e riporto le loro frasi: “Siamo donne forti e gentili con la terra d’Abruzzo, dove siamo nate e che ci tiene ancora ancorate alle radici nonostante abbiamo costruito ali forti che ci portano a esplorare nuove culture. Siamo esploratrici di noi stesse e del mondo che ci circonda, sempre pronte a costruire, attraverso la reciprocità, lo scambio e la condivisone; in altre parole siamo Semplici Spudorate Sinapsi Alfabetiche”. Come concludere se non con un ammirato Chapeau!