Incontriamo Grazia Telesca, dall’accattivante nickname Grace. Grazia nasce un’estate di cinquantatrè anni fa, cresce senza grandi pretese, avvicinandosi alla vita con estrema passione. E nel cuore della Basilicata ha preso forma un’innovativa iniziativa che va oltre l’attività commerciale. Un viaggio itinerante nel tempo e nello stile, battezzato con nomi suggestivi. Questa avventura unica, guidata da una visionaria appassionata di abbigliamento e accessori vintage, va oltre il concetto di negozio itinerante ordinario. Il fulcro è un furgone trasformato in un affascinante camper verde distintivo, dove gli amanti del vintage possono immergersi in un’esperienza di shopping unica. Ma questa iniziativa è molto più di una transazione commerciale; è una missione di connessione, creando una rete di cuori e menti, celebrando il passato mentre costruisce il futuro.
Grazia, cosa ti ha ispirato a dare vita a una nuova esistenza e quali sono i nomi suggestivi che hai scelto per la tua attività itinerante?
Nel giugno del 2022, ho dato vita a una rinnovata esistenza, plasmandola con originalità e unicità. La mia creazione si è materializzata sotto la forma di un’attività itinerante, una visione unica nel panorama lucano, che ho battezzato con i suggestivi nomi di “shoppingdivertente” e “senzatempo”.
Come descriveresti l’assortimento di abbigliamento e accessori vintage che proponi? In che modo la tua proposta va oltre il concetto tradizionale di negozio itinerante?
Il cuore pulsante di questa iniziativa è rappresentato da un assortimento di abbigliamento e accessori vintage, selezionati con cura e ricercatezza. Tuttavia, questa proposta va oltre l’ordinario concetto di negozio itinerante, è un’esperienza, un viaggio nel tempo e nello stile, concepito per coloro che cercano un approccio al consumismo che va oltre la temporalità dell’acquisto.
Perché hai deciso di includere anche l’artigianato autentico della Basilicata nei tuoi viaggi?
In questa avventura mi sono portata dietro non solo capi d’epoca, ma anche l’artigianato autentico della nostra terra. Ho abbracciato l’idea di far conoscere e valorizzare le abilità artigianali della Basilicata, portandole in giro per la regione e oltre. La mia fede nelle potenzialità di una rete collaborativa locale è la spinta che mi guida.
Come hai trasformato il furgone in un camper?
Il fulcro di questa proposta ambulante è un furgone trasformato in un autentico camper dal design straordinario, tinteggiato di un verde distintivo che lo rende inconfondibile. Al suo interno, si apre uno spazio magico, un piccolo negozio itinerante con tanto di camerino, dove i visitatori possono immergersi nella magia dell’abbigliamento vintage, provare e, se lo desiderano, portare con sé un pezzo di storia.
Cosa rappresenta la tenda sul fianco del furgoncamper durante le soste più lunghe?
Sul fianco del mio furgoncamper, ho eretto una tenda, uno spazio esterno incantevole che si anima durante le soste più lunghe. Qui, i capi in vendita diventano protagonisti, creando un’atmosfera di irresistibile attrattiva e occasioni di connessione autentica.
Qual è l’obiettivo principale della tua missione di creare eventi e collaborare con attività locali? Come utilizzi i canali social per comunicare e promuovere la tua iniziativa?
La mia visione va oltre la singola transazione commerciale. Mi dedico anima e corpo a creare eventi, collaborando con attività locali che gentilmente aprono le porte del loro spazio. La comunicazione attraverso i canali social è il mio strumento, un mezzo per promuovere non solo i prodotti, ma soprattutto le esperienze che nascono dalla condivisione di momenti unici.
Quali esperienze cerchi di offrire ai tuoi clienti attraverso la condivisione di momenti unici? Come descriveresti il futuro che immagini, dove il passato s’intreccia con il presente?
La mia missione è quella di tessere una rete, di unire cuori e menti in un’armonia di esseri umani. Creare aggregazione e collaborazione lavorativa è il mio obiettivo, la forza che mi guida attraverso questa avventura itinerante, dove il passato si intreccia con il presente per creare il futuro.
Grazia Telesca ha pubblicato anche un libro dal titolo “La libertà di Lolita”. Ha deciso di mettere su carta le sue esperienze, le sue emozioni, i dolori subiti con un semplice obiettivo: restituire a chiunque si immergerà nella lettura del suo testo la fiducia nei confronti della vita, l’amore per il prossimo. Illustri ai nostri internauti una breve sinossi.
Fin dai primi bagliori di vita, quando ancora era immersa nel liquido amniotico del grembo materno, Lolita ha avuto il primo impatto con la sofferenza, quella cocente e inspiegabile procurata dal rifiuto di un padre. Per crescere, un fiore ha bisogno di acqua, luce, di un terreno solido dove affondare le radici ma anche dell’aria aperta, libera, per sbocciare. Quella di Lolita è la storia di un fiore che ha dovuto resistere alle violente intemperie e alla mancanza di luce che un genitore, identificato come “la Maschera”, le ha inflitto per anni, segnando la sua infanzia e adolescenza. La libertà arriva tardi, ma è frutto dell’instancabile desiderio di vita e di espressione di sé di una donna che, malgrado tutto, ha continuato a credere nell’amore. E se le esperienze sentimentali con gli uomini, fatta eccezione per la prima persona più importante, che prende il nome significativo di “Primavera”, sono un susseguirsi di passi falsi, delusioni e tanta solitudine, rimane comunque un tesoro prezioso, rappresentato da due figlie tenacemente desiderate e cresciute con immenso amore. Non importa se delle nuvole minacciose hanno oscurato il sole e le tempeste si sono accanite su di te, il messaggio di Lolita è quello di alzare la testa, tendere i petali e cercarlo, quel raggio caldo che ti farà splendere.