Ogni 27 gennaio si celebra il “Giorno della Memoria” per commemorare le vittime dell’Olocausto, il genocidio commesso dai nazisti verso tutti coloro che erano “inferiori” per razza o per motivi politici. Settantotto anni fa, le truppe sovietiche guidate dal maresciallo Ivan Konev, scoprirono Auschwitz e il campo di concentramento ponendo i riflettori su un disastro umano, quasi inenarrabile per quanta crudeltà e sfacelo quel luogo aveva al suo interno. La ferocia nazista nei confronti degli ebrei, razza “inferiore”, era dettata da diversi fattori come la superiorità della “razza ariana” (quella dei paesi europei e dell’Asia occidentale) tanto da cancellare, con un colpo di spugna, tutti gli ebrei o le correnti positivistiche che ritenevano la razza ebraica molto pericolosa per la pace tra il popolo tedesco, oppure perché erano portatori di malattie. Insomma, quali che fossero le “motivazioni”, la purezza del sangue tedesco era il fondamento di tutti gli atti persecutori e vessatori che venivano perpetrati continuamente nei lager.
La scoperta del campo di concentramento di Auschwitz portò alla liberazione di tutti i superstiti, tra i quali ancora a oggi sono vi sono testimoni diretti di quanto vissuto, come la senatrice a vita Liliana Segre che dal 15 aprile 2021 è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza.
Con la Legge 211/2000, la Repubblica Italiana ha indicato il giorno 27 gennaio come: “…data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.