Dall’intercalare “diciamo” al “me ne fotto” di Del Debbio!

di asterisco

Un tempo si diceva che la forma non serve, ma a volte può essere sostanza, senza voler scomodare il pensiero di Aristotele sconosciuto ai nostri politici, è questa la sensazione, nel sentire l’ultima intervista che una penna, formatasi alla scuola del “parla come mangi”, ha fatto alla Presidente del Consiglio in merito alla recente vicissitudine mediatica del ministro della cultura da poco convocato a Palazzo Chigi.

Sembra sia stato riscoperto quel famoso intercalare tipico di un’altra illustre personalità politica che ne aveva fatto un suo canone identificativo alla stessa stregua di predecessori che avevano avuto l’abilità di parlare senza dir nulla. La forma quando c’è serve a dar sostanza a ciò che si afferma, in particolare se in gioco sia la credibilità di un’Istituzione e persino la sicurezza nazionale, girarci attorno con un noioso e stucchevole intercalare a sua volta rafforzato dal popolano toscaneggiante alla Cecco Angiolieri, che sembra voglia indossare suo malgrado l’abito di un cicisbeo, tradito però dalle sue stesse profferte esclamazioni! Se questo si ritenga sia la forma giusta di fare informazione il concetto, di sostanza merita un’efficace e rivoluzionaria rifondazione del linguaggio!

radionoff
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