Basilicata, dove l’essenziale è visibile agli occhi

di asterisco

La semantica del termine essenziale, riferita alla Basilicata, ce ne fornisce la prova più evidente, e a maggior ragione nell’ambito della kermesse annuale che tipi da spiaggia di varia estrazione organizzano in una famosa località balneare, ciascuno munito della necessaria sdraio richiesta dalla location, che ormai fa tendenza!

Madre natura ci ha donato la possibilità di guardare attraverso gli occhi il mondo circostante, e al di là delle diottrie di cui ognuno dispone, grazie anche alle tante diavolerie digitali, è fondamentale per essere onesti specificare a quale campo visivo ci si riferisca, se reale o virtuale.     Prendiamo ad esempio le barriere architettoniche, un’eclatante dimostrazione della realtà effettiva. Un capoluogo di regione che si fregia di possedere la rete più estesa di scale mobili d’Europa non ne permette l’accesso ai disabili, e come se non bastasse il terminal di bus nelle adiacenze della stazione ferroviaria, avendo una rampa di scale d’accesso, ne è altrettanto sprovvista. Se questa è la realtà nel capoluogo figuriamoci nei tanto decantati borghi, molti dei quali agghindati delle più svariate astruserie, definite con eufemismo attrattori turistici. E’ vero, siamo una regione ricca di testimonianze archeologiche importanti ma dimentichiamo di trovarci nel terzo millennio e allora!

Non c’è d’aiuto alcuno l’uso di giravolte politiche, il campo visivo nella sua razionalità si focalizza su tre parole, appunto essenziali: ipocrisia, arroganza, sfacciataggine!       

radionoff
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