Metalmeccanici; Palombella (Uilm): «Non possiamo accettare declino industriale, sciopero nazionale»

“Dopo mesi di confronti  senza  risultati  sulle tante vertenze  aperte  che  interessano  migliaia di lavoratori in settori strategici, dopo l’assenza di condivisione di  scelte  e  progetti  per  gestire la transizione  ecologica,  in  particolare  nel settore automotive, dopo i  nostri  numerosi appelli inascoltati sulla mancanza di visione e politiche industriali, con Fim e Fiom abbiamo deciso di proclamare quattro ore di sciopero nazionale da tenersi i prossimi 7 e 10 luglio. La prima data riguarderà il Nord Italia e alcune regioni del Centro mentre la seconda vedrà protagonisti i lavoratori del Sud e una parte del Centro  tra  cui  il  Lazio.  Il  tempo  è  scaduto:  il Governo e il Ministro Urso  devono  capire  che non si può andare avanti così, con scelte non prese e rinvii continui di problemi che, se non verranno affrontati adeguatamente, potranno provocare conseguenze sociali, occupazionali, industriali ed economiche senza precedenti.

L’Italia si trova a un bivio fondamentale per il suo futuro: o si affrontano i cambiamenti epocali con strumenti straordinari, a partire da un corretto utilizzo dei fondi del PNRR in progetti che servono al Paese, oppure ci sarà la fine di intere filiere produttive con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.

“Non abbiamo nessun pregiudizio nei confronti di questo ministro ma ci basiamo solamente sul merito, unica stella polare della nostra lotta sindacale” sottolinea il leader Uilm.

“Il 70% delle crisi aperte al Ministero delle Imprese e del Made in Italy riguarda il settore metalmeccanico e interessa oltre 50 mila lavoratori occupati in settori strategici, dalla siderurgia all’automotive passando per l’elettrodomestico, aerospazio e telecomunicazioni”.

“Purtroppo in questi mesi abbiamo dovuto registrare una continuità con i precedenti Governi nell’assenza di politiche industriali – prosegue Palombella – nonostante l’iniziale apertura e dichiarazioni di condivisione nelle scelte da prendere, abbiamo visto la totale mancanza di ascolto, di partecipazione e di scelte definitive su importanti crisi aziendali  e  sulla  gestione  della transizione ecologica”.

“Da oggi partono le assemblee in tutti i luoghi di lavoro  per  arrivare  allo  sciopero  nazionale  di quattro ore del 7 e 10 luglio – conclude – non possiamo rimanere fermi, non possiamo accettare un lento e inesorabile declino  industriale  della  seconda  manifattura  europea.  Dal  Governo  ci aspettiamo coraggio e condivisione delle scelte, non c’è più tempo da perdere”.

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