Ogni anno le industrie mondiali del tabacco perdono circa otto milioni di clienti a causa della morte e delle malattie provocate dal fumo. Nonostante questo, le aziende continuano a registrare ingenti profitti perché sanno persuadere ed attrarre nuovi acquirenti. Il “vizio” del fumo è in espansione nei Paesi emergenti (di solito con un reddito pro capite medio-basso), dove, spesso, mancano delle campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione contro il tabacco. Nei Paesi avanzati, invece, il fumo “tradizionale” a oggi è ampiamente demonizzato, ma le e-cig (sigarette elettroniche) costituiscono il nuovo mercato fiorente. Recenti studi dimostrano che in Italia nel 2022 ci sono circa 10,4 milioni di fumatori, ossia il 20% della popolazione over 14. Il dato più allarmante riguarda gli adolescenti: uno su cinque, tra i 13 e i 15 anni, fuma regolarmente.
Quali sono le principali cause dell’espansione del fumo in Italia?
- I fattori di accettazione sociale dettati da modelli emulatori “evergreen” (cinema, social network, internet ecc.);
- i costi accessibili delle sigarette (tradizionali ed elettroniche);
- l’abilità e la bravura delle industrie del tabacco ad attrarre i clienti e le nuove generazioni.
Rispetto a qualche anno fa, oggi, le strategie di comunicazione sono concentrate nella promozione delle e-cig. In Italia esiste il Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016 che recepisce la Direttiva 2014/40/UE, articolo n. 21, comma 10 sulla promozione delle sigarette elettroniche; articolo che vieta qualsiasi forma di pubblicità rivolta ai consumatori finali, senza distinzioni tra comunicazione commerciale diretta ed indiretta. Purtroppo, non sempre tale divieto viene rispettato.
Ecco alcune tecniche per eluderlo:
- influencer marketing: molte persone popolari, tra cui attori, personaggi dello spettacolo ed influencer, che non potrebbero pubblicizzare direttamente il prodotto mostrano interesse verso le e-cig con commenti o video su internet e/o sui social network;
- narrazione positiva: spesso si espongono solo i rischi connessi all’uso delle sigarette tradizionali, facendo intendere che le e-cig siano “innocue” o con “rischi limitati”;
- aromi e pacchetti accattivanti: la continua proposta di aromi dolci nelle sigarette elettroniche rimuove l’associazione col tabacco ed il suo odore tradizionale, rendendolo più piacevole al gusto. Le edizioni limitate dei pacchetti invogliano il collezionismo e l’esclusività.
Per smascherare e contrastare le strategie di marketing più aggressive, l’Organizzazione Mondiale della Sanità scende in campo ogni 31 maggio con il “World No Tabacco Day”: la giornata mondiale dedicata ai non fumatori. Per limitare globalmente la diffusione del fumo, l’OMS chiede tra i provvedimenti:
- l’aumento della tassazione del tabacco;
- il divieto della propaganda pubblicitaria;
- l’estensione di ambienti per non fumatori;
- la regolamentazione delle sostanze presenti nelle sigarette tradizionali e nelle elettroniche;
- l’aumento dei centri di assistenza per chi vuole smettere di fumare.
E tu la spegni o no la sigaretta?