I motivi dell’arte di F. Jovine: protesta e sensibilità verso le esigenze sociali del Sud

Nasce a Guardialfiera (Campobasso) nel 1902. Fin da bambino cominciò a leggere i classici della biblioteca familiare e a soli nove anni compose alcuni capitoli di un romanzo storico e poi i versi di un poema su Ezelimo da Romano. Conseguito il diploma magistrale comincia a insegnare e scopre la letteratura  moderna  soprattutto con D’Annunzio.

Il suo primo libro è un racconto per ragazzi Berlué a esso seguiranno Un uomo provvisorio, Ladro di galline, Signora Ava, L’impero in provincia, Tutti i miei peccati, Le terre del Sacramento. Fu sempre, più o meno manifestamente antifascista e dopo la guerra lo troviamo con i Partigiani. Nel ’48 si iscrive al Partito comunista, diventando collaboratore di Vie nuove, L’Unità e Rinascita. Nel ’50 moriva a Roma proprio quando si stava inserendo più completamente nella vita sociale e civile. Il libro che gli ha dato maggiore fama è Signora Ava ambientato nel periodo del passaggio dal regno borbonico al regno d’Italia. Questo romanzo è il libro che fa collocare il suo autore nel neorealismo della narrativa meridionale, che è particolarmente sensibile alle esigenze sociali e alle rivendicazioni della classe proletaria meridionale. Jovine ripropone  il problema del Sud e usa il romanzo come protesta e denuncia. Le genti delle contrade molisane, chiuse nella loro squallida miseria, vengono a far sentire la loro voce di ribellione contro lo Stato che per troppo tempo le ha dimenticate e trascurate.

La signora Ava può essere considerato un romanzo storico. Viene descritto un mondo arcaico, chiuso a ogni novità, che reagisce al momento in cui i Borboni vengono liquidati. Assistiamo quindi alla lotta contadina, portata avanti anche sotto forma di brigantaggio, contro il potere dello Stato italiano rappresentato dalle armate garibaldine. In un’atmosfera fantastica vengono poi inserite altre storie romanzate che ruotano intorno a quella che è la vicenda principale.

Nell’ultimo romanzo Le terre del Sacramento troviamo fusi entrambi i motivi ispiratori dell’arte di Jovine: quella della povertà dei contadini e quello della città corrotta, dove la vita scorre tra la noia più deprimente e in cui la gioventù che viene dalla campagna è costretta a dure lotte per migliorare le proprie condizioni. Ormai i contadini del Molise sono arrivati alla rivolta contro lo Stato capeggiati da Luca Marano che si sacrificherà fino alla morte, cadendo sotto il fuoco fascista, convinto che il proprio sacrificio sarà il presupposto per la vittoria in un prossimo futuro.

Luigi Pistone
Luigi Pistone
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