di Arturo Giglio
La Camera ItalAfrica Centrale – in previsione della Conferenza Italia-Africa che si apre nel pomeriggio a Roma e del convegno di martedì 30 promosso con l’Associazione I Sud del Mondo ETS , sempre a Roma, dal tema “Il Piano Mattei – Sud polo magnetico Occasioni di resilienza e investimenti Italiani in Africa nel settore Pubblico e Privato” – sta svolgendo un intenso programma di incontri con rappresentanti di Governo e diplomatici di Paesi Africani. Un primo bilaterale, promosso dal Presidente della Camera di Commercio Italia-Africa Centrale, Alfredo Carmine Cestari, con il Ministro della Cooperazione della Repubblica del Congo (Brazzaville), Denis Sassou Nguesso, si è svolto alla presenza del vice ministro agli Esteri Edmondo Cirielli ed ha affrontato i temi della cooperazione tra Italia e Repubblica del Congo. I dati dell’ICE confermano la crescita dell’export dalla RC verso l’Italia: oltre 600 milioni di euro con più 97% in un anno. Sono soprattutto prodotti minerari (180 milioni) e metallurgici (400 milioni) quelli più esportati in Italia che invece ha un giro di export verso il Paese Africano di circa 84 milioni di euro (alimentari per 12 milioni, prodotti chimici per 11 milioni). “L’incontro – ha commentato il vice ministro Cirielli – è stato estremamente amichevole e ha permesso di esplorare possibili forme di collaborazione tra l’Italia e il paese africano”. Per il presidente ItalAfrica Cestari i principali indicatori economici confermano che la RC viaggia ad una crescita costante (più 3,7% previsione 2024) e sia di export che di importazione. Davanti alle profonde criticità generate dagli investimenti in oil&gas, il settore della transizione – aggiunge – si afferma come un’alternativa vantaggiosa e conveniente. L’Italia può farsi promotrice di un modello innovativo che vada concretamente incontro ai bisogni di crescita economica di lungo periodo dei Paesi africani e sia in linea con i propri interessi di prosperità e sicurezza condivisa. Ciò significa innanzitutto focalizzarsi sulle energie rinnovabili e sulle materie prime critiche. L’Africa può anche contare su un’ingente disponibilità di materie prime critiche: il continente detiene oltre il 40% delle riserve globali di cobalto, manganese e metalli del gruppo platino – tutti minerali fondamentali per le batterie e le tecnologie dell’idrogeno. Per diventare un partner sempre più credibile ed esercitare maggiore influenza sul continente africano a livello tangibile e sul lungo periodo, l’Italia deve sfruttare l’opportunità rappresentata dalla crescita verde e dalla transizione energetica. Anche su questi temi – conclude Cestari – daremo il nostro contributo per il Piano Mattei.