Comunione e Liberazione (CL) è un movimento cattolico fondato nel 1954 da don Luigi Giussani, nato inizialmente come risposta educativa alle esigenze spirituali degli studenti. Il movimento si propone di aiutare i membri a vivere la fede cristiana in tutti gli aspetti della loro vita, non solo nella sfera personale ma anche in quella sociale, politica e culturale. Negli anni CL si è espanso, diventando una delle realtà più influenti all’interno della Chiesa cattolica italiana e internazionale, con una forte presenza nelle scuole, nelle università e nei luoghi di lavoro.
Tuttavia Comunione e Liberazione è stato spesso oggetto di critiche pesanti, alcune delle quali meritano una riflessione approfondita.
Una delle accuse principali rivolte a CL riguarda la sua massiccia influenza politica, soprattutto in Italia. Il movimento ha tessuto una vasta rete di relazioni che ha coinvolto non solo figure politiche, ma anche settori chiave come l’istruzione, la sanità e l’economia. Questo ha portato molti a denunciare una sorta di “clientelismo cattolico”, dove gli appartenenti a CL sono stati percepiti come privilegiati nell’accesso a posizioni di potere e risorse, spesso a scapito del merito e della trasparenza. La critica principale è che CL avrebbe utilizzato la propria influenza per orientare le decisioni politiche e amministrative verso interessi particolari piuttosto che il bene comune.
CL è stato accusato di promuovere una forma di settarismo all’interno della Chiesa e della società. Il movimento è stato descritto come una sorta di “élite” religiosa, dove l’appartenenza offre vantaggi sociali e professionali, ma a costo di un forte controllo sulle vite dei membri. Molti ex membri hanno denunciato pressioni psicologiche e una sorta di “controllo sociale” esercitato sulle loro decisioni personali e professionali. Questa dinamica ha portato alcuni a vedere CL più come una struttura di potere che come un movimento spirituale aperto e inclusivo.
Un’altra critica forte a CL è il suo dogmatismo ideologico. Il movimento è stato accusato di promuovere una visione rigida e chiusa del cristianesimo, poco incline al dialogo con chi non condivide le sue posizioni. Questo atteggiamento ha portato a tensioni sia all’interno della Chiesa cattolica, con altre realtà ecclesiali, sia nella società civile, con un approccio che alcuni definiscono “integralista”.
CL è stato criticato per la sua opacità e mancanza di trasparenza nelle attività che coinvolgono il movimento nelle istituzioni pubbliche e private. Questa mancanza di chiarezza ha alimentato sospetti e polemiche, soprattutto in relazione alla gestione di fondi pubblici e alla presenza di suoi membri in posizioni di potere. L’accusa è che CL agisca più come una lobby segreta che come un movimento religioso trasparente.
Comunione e Liberazione è un movimento che, pur nascendo con intenti spirituali, è stato spesso criticato per aver sviluppato una rete di potere e influenza che ha suscitato preoccupazioni e accuse di clientelismo, settarismo e opacità. Queste critiche, talvolta provenienti anche dall’interno della Chiesa cattolica, mettono in luce le ambiguità e le contraddizioni di un movimento che si trova al crocevia tra fede e potere.