«Le ultime scintille della disastrosa esperienza del centrodestra lucano»

di Gianni Perrino, consigliere regionale dell’M5S Basilicata

L’ultima seduta di consiglio regionale è stata l’ennesima conferma di una legislatura improntata all’improvvisazione e alla sciatteria. Una maggioranza che non ha più i numeri per approvare qualsiasi tipo di atto, compresa la presa d’atto della nomina della nuova assessora Sileo subentrata alla defenestrata Merra.

Per dare una cifra del disastro del centrodestra lucano basti pensare al fatto che, per approvare i ddl relativi ai tetti di spesa dell’assistenza sanitaria e delle strutture private convenzionate, c’è stato bisogno dell’apporto fondamentale delle minoranze, che addirittura hanno presieduto tre delle quattro commissioni permanenti. 

Tra assenze giustificate e i soliti desaparecidos, ieri, tra i vari interventi abbiamo dovuto sorbirci anche la lectio magistralis del consigliere Leone che ci ha tenuto a dissertare, dall’alto della sua esperienza, sulla nocività dei cambi di casacca.

Vito Bardi ha deciso bene di abbandonare l’aula – per non meglio specificati impegni istituzionali in Spagna – quando gran parte dei consiglieri ha provato a chiedere delucidazioni sull’avvicendamento Merra-Sileo; verrebbe da dire: “furia francese e ritirata spagnola”. Ci voleva un defenestramento a 5 mesi dal termine della consiliatura per ascoltare il pensiero dell’Assessora Merra e sulle azioni messe in atto durante il suo mandato. Difficile, a nostro avviso, individuare risultati tangibili e rivoluzionari tanto strombazzati dal sedicente governo del cambiamento di cui ha fatto parte fino a qualche giorno fa. Basti pensare che sul TPL non c’è stata ancora nessuna gara con l’ennesima proroga per  il Co.Tra.B, ormai vero e proprio monopolista dal 2009 dei trasporti lucani. Ci auguriamo che la neo assessora Sileo metta in pratica i buoni proposti esplicitati più volte nel suo discorso di presentazione.

Il fallimento del governo Bardi dovrebbe essere da monito per tutti coloro che intendono proporre un’alternativa politica alle prossime elezioni regionali. Le file dei campi larghi e dei campi giusti potrebbero diventare un approdo per la transumanza dei delusi del generale Bardi,  trasformandosi nell’ennesima accozzaglia volta alla mera spartizione di incarichi e postazioni politiche. La Basilicata ha bisogno di un’altra ricetta per affrontare le sfide del futuro e per invertire i trend negativi che la caratterizzano da anni.

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