di asterisco
Il gesto sconsiderato di un presunto demente che imbraccia un fucile mitragliatore non nasce per caso e in particolare in una nazione in cui il possesso di un’arma sembra faccia parte della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. La stessa società che si è formata all’insegna della forza derivante dal possesso di armi automatiche a danno di nativi muniti solo di archi e frecce la dice lunga nella subliminale rivendicazione di chi crede di sentirsi forte nel possedere un’arma ancora oggi.
Quel che invece non si riesce a comprendere, alla luce dei numerosi casi di cronaca accaduti in questi ultimi tempi, perché uno squilibrato attentasse nientemeno al discusso ex presidente Trump (ma non si può sottacere sul carnevalesco assalto al Campidoglio dei suoi fans), candidato alla carica presidenziale degli Stati Uniti d’America per la seconda volta nella sua maniera plateale, nonostante i precedenti e patetici confronti con il presidente uscente Biden, dai fin troppo manifesti problemi cognitivi e di memoria.
Ed ecco scatenarsi quasi a orologeria tutta una stampa che si perde nelle dietrologie più strampalate condite di una marchiana ipocrisia in particolare nel vecchio continente, avvallate da politici che eufemisticamente definiamo di bassa lega, incalliti girovaghi tra stand di esposizioni di armi come pistoleri abbuffati e cresciuti nell’immaginario mitico Far West roteando revolver, e meno male, giacché pistola nella terra padana ha ben altro significato!