di Arturo Giglio
Un viaggio evocativo nella natura, in undici tappe, attraverso gli strumenti della musica e delle immagini, con richiami alla poesia, alla mitologia, alla storia dell’umanità. E soprattutto attraverso la creatività artistica di brani musicali che hanno una straordinaria capacità di trasmettere emozioni e suggestioni e di attivare ogni elemento sensoriale. E’ il concerto “Nature’s calling. Il richiamo della natura” che il maestro Francesco Rizzo ha tenuto giovedì sera a Potenza in una sala particolarmente affollata del Museo Provinciale. Le undici tappe sono scandite dai titoli dei brani per pianoforte e orchestra raccolti nel suo ultimo album inedito “Nature’s calling”: le pagine della terra, esaltazione della natura, fusione uomo natura, i suoni della terra, il mormorio della terra, il risveglio della natura, il suono del mare, libertà leggera, natura incantata, ninfe dei boschi, il canto dell’aurora. Il suo diventa un suggestivo ed originale racconto musicale green che con le note dal pianoforte arriva direttamente al cuore. La composizione forse più efficace per il suo messaggio è “Le pagine della Terra”, un brano strumentale per pianoforte, flicorno, oboe e orchestra, composto in occasione della serata conclusiva del “Premio Letterario Nazionale Pagine della Terra per la Letteratura e il Romanzo Green” (concorso fondato dal Maestro Tintore Claudio Cutuli e dalla dott ssa Vera Slepoj, psicologa ed editorialista). Il brano, che ha il titolo del concorso, si ispira alla tematica green ed è descritto dal Maestro Cutuli come una “melodia pura che mette pace e che ricorda i suoni della natura, come un ruscello che sgorga, il fruscio del vento sui rami o la pace di un bosco”. Ed è stato proprio il rapporto con Cutuli che ha stimolato il maestro Rizzo a comporre nel periodo complesso della pandemia, con la consapevolezza della necessità che il rapporto e l’equilibrio dell’uomo con la terra debba passare soprattutto dai contenuti culturali, dall’impegno di musicisti, artisti, intellettuali e scienziati, e da una riformulazione del pensiero, della coscienza e della consapevolezza delle vecchie e delle nuove generazioni. La cultura Green per sensibilizzare soprattutto i più giovani al rispetto per l’ambiente e per ogni forma di vita sulla terra ha proprio nella musica uno dei mezzi più significativi. Il concerto di Potenza rappresenta per Rizzo una nuova tappa dell’impegno artistico dopo essersi esibito al Gran Teatro La Fenice di Venezia e al Parco Archeologico di Pompei per la seconda e terza edizione del premio letterario per i romanzi green Le Pagine della Terra, nello scorso mese di giugno, in occasione della Festa della Musica, promossa dal Ministero della Cultura, dalla Commissione Europea, dal Dipartimento per le politiche Giovanili, dal Servizio Civile Universale e dall’ l’Associazione italiana per la Promozione della Festa della Musica, quest’ultima importante Associazione Onlus, ha adottato come proprio inno “Il Suono del Mare”, magnifica composizione del Maestro marateota. Il maestro non ha nascosto l’emozione colpito dalla partecipazione e dagli attestati che gli sono arrivati dal pubblico. Al termine, la presidente dall’Associazione Culturale “Parlo con il cielo” Lucia Carlucci che insieme a Gerardo Cosenza ha promosso il concerto, patrocinato dal Polo della Cultura e dalla Provincia di Potenza, ha parlato di “una grande serata di musica” e il Presidente di Palazzo Italia Bucarest Giovanni Baldantoni (in più occasioni Rizzo ha trasmesso in diretta da Palazzo Italia Bucarest, ultima la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, per promuovere, insieme alla musica italiana, il territorio lucano, il turismo, la cultura), insieme al segretario del Centro Studi Thalia Arturo Giglio hanno consegnato a Rizzo una targa per “una vita dedicata alla musica alla radio (Maratea Web Radio), alla cultura, a Maratea”. Per Baldantoni il maestro di Maratea “merita palcoscenici sempre più prestigiosi ed è un testimonial di quel “made in Basilicata” che ci sforziamo di esportare non solo con i prodotti ma con la cultura, le nostre tradizioni popolari e le nostre eccellenze artistiche come Rizzo”. “La mia musica, il mio percorso sensoriale – ha detto al termine il maestro ringraziando per il calore e l’affetto ricevuti – sono più semplicemente un invito ad ascoltare la natura che ci parla in continuazione”.