La partita Potenza-Messina, svoltasi allo stadio “Viviani” del capoluogo lucano e valevole per la diciottesima giornata del campionato di serie C, ha confermato, dopo uno scialbo 0-0, una cosa ben precisa: il Potenza è ancora in fase di convalescenza. Giunti ormai quasi alla fine del girone di andata – manca solo una partita, la trasferta a Francavilla Fontana di sabato 23 dicembre – è facile constatare che i rossoblu sono ufficialmente impelagati nella lotta per non retrocedere. I 20 punti conquistati nelle 18 partite disputate (5 vittorie, 5 pareggi, 8 sconfitte, 19 gol realizzati, 25 reti subite) e, i 2 punti di distanza dalla zona play-out, non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi del leone rampante poiché si sta arrivando alla sosta natalizia con già due progetti tecnici naufragati: Colombo e Lerda ed un traghettatore, De Giorgio, che sta cercando di limitare i danni ma che non ha l’esperienza necessaria per condurre la nave in porto in un mare in tempesta come quello della salvezza in serie C. La partita di ieri, uno scontro-salvezza in casa, era da vincere; invece, ne è uscito fuori uno striminzito pareggio frutto di tanta confusione tattica, poca grinta in campo ed errori tecnici che hanno impedito ai rossoblu di battere il Messina che, per quasi tutta la gara, ha badato più a difendersi che a creare occasioni pericolose. La vittoria avrebbe proiettato il Potenza a +5 proprio sui messinesi, invece il pareggio ha inalterato le distanze (+2). Tra le poche note positive di ieri si riscontra: la seconda gara di fila senza subire gol, la buona affinità difensiva tra Sbraga e Maddaloni e l’impegno e l’attaccamento alla maglia di Volpe. Per il resto solo note negative per una squadra apparsa spenta e che pare non abbia ben compreso l’importanza della posta in palio contro il Messina. Se lo 0-0 in trasferta contro il Foggia aveva un sapore positivo per quanto visto in campo – impegno, rigore parato e discrete trame di gioco – lo 0-0 con i siciliani, invece, ha un sapore aspro, poiché mette in luce tutti i difetti strutturali e caratteriali di questa squadra. Se la porta e la difesa sembrano più solide con Alastra, Sbraga e Maddaloni, il centrocampo e l’attacco destano preoccupazione. In mezzo al campo manca un “regista”: da Schiattarella – il suo cv parla per lui- ci si aspetta molto di più dal punto di vista tecnico-tattico e comportamentale (ammonizione evitabile che gli è valsa la squalifica per Francavilla); Candellori mostra molto impegno ma poca concretezza; Steffè si limita al “compitino”; Saporiti è discontinuo; Laaribi sta rientrando in condizione dopo diversi acciacchi fisici. In attacco, invece, senza il capitano Caturano, il Potenza fa una tremenda fatica a segnare: Asencio – anche lui con un cv importante alle spalle – sta deludendo tutte le aspettative perché sembra completamente avulso dalla squadra; Gagliano e Rossetti risultano ancora “acerbi”; Di Grazia e Volpe sono gli unici al momento che possono avere quella marcia in più in fase costruttiva e realizzativa a supporto di Caturano. La sosta natalizia è alle porte e bisogna uscire indenni dalla trasferta di Francavilla che è un altro scontro diretto. La società deve sfruttare questa pausa per scegliere l’allenatore giusto con esperienza e motivazione per risollevare una squadra impaurita e abulica che sta spaventosamente scivolando nei bassifondi della classifica. Il calciomercato invernale dovrà – si spera – permettere alla società rossoblu di allontanare da Potenza i calciatori che hanno fortemente deluso le aspettative e comprare dei giocatori utili alla causa e che abbiano voglia di sposare il “progetto-Potenza”. L’esperienza insegna che il mercato invernale è complicato poiché sono pochi i calciatori che effettivamente cambiano squadra e, quindi, il Potenza non deve sbagliare le proprie mosse. Il campionato e la classifica però non aspettano; pertanto ora testa e concentrazione per la partita di Francavilla per fare un regalo di Natale alla tifoseria potentina!