La figura di Giustiniano nel sesto canto

Il canto VI del Paradiso è tutto dominato dalla figura di Giustiniano Imperatore. È il canto politico per eccellenza della terza Cantica.
Giustiniano mette rapidamente in evidenza le vicende della storia di Roma e sottolinea l’importanza degli avvenimenti e dei personaggi di par­ticolare spicco. Così vediamo dal ratto delle sabine all’oltraggio di Lucre­zia, dall’eroismo di Torquato e Quinzio Cincinnato alle imprese dei Deci e dei Fabi, quelle di Giulio Cesare, di Augusto e fino agli avvenimenti verificatisi all’epoca di Tito e Tiberio e cioè il sacrificio di Gesù Cristo e la distruzione di Gerusalemme.
Le vicende della storia romana si susseguono nel racconto di Giusti­niano e mettono in evidenza il fascino della città imperiale ed il prestigio dell’impero.
A questo punto Dante mette in bocca a Giustiniano un’invettiva contro i Guelfi e contro i Ghibellini. I Guelfi sono oggetto di disapprova zione perché vogliono opporsi con la loro inconsistenza all’impero, ma i Ghibellini sono rampognati, perché hanno adottato come loro insegna l’emblema imperiale: «Faccian li ghibellin, faccian loro arte / sotto’altro segno». Giustiniano ha voluto parlare al poeta delle vicende dell’impero perché sa che egli vuole affermare la grandezza dell’impero prescindendo da interessi personali e contrasti di parte .

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