di Roberto Cifarelli, capogruppo Pd nel Consiglio regionale della Basilicata
La possibile mancata realizzazione del “Centro eccellenza droni” nell’area di Stigliano ripropone il tema della presenza dei grandi player del petrolio in Basilicata e di come si pongono nei confronti del nostro territorio.
Ricordiamo che con il protocollo sottoscritto dopo pochi mesi dalla sua proclamazione tra il Presidente Bardi e le compagnie Total, Shell e Mitsui dal titolo “Protocollo per lo sviluppo sostenibile” le stesse si sono impegnate a finanziare progetti di sviluppo proposti e gestiti direttamente per un investimento di 25 milioni di euro per ogni quinquennio, nonché a cofinanziare progetti regionali per ulteriori 25 milioni per ogni quinquennio, per un totale complessivo di 50 mln di euro in cinque anni.
Dal novembre 2019 ad oggi sono trascorsi quattro anni e allo stato attuale non risultano progetti avviati e già operativi. L’iniziativa di cui parliamo riguarda la realizzazione del “Centro eccellenza droni” nell’area di Stigliano da parte di Total che, a distanza di anni e dell’ultimo annuncio di avvio dei lavori da parte dell’ex assessore alle attività produttive Galella, ha comunicato un ripensamento perché antieconomico.
Questa questione è la cartina al tornasole dell’ennesimo fallimento di Bardi e del centrodestra lucano, e lo possiamo descrivere con due fatti:
il primo riguarda la fretta con cui fu sottoscritto l’accordo con Total, quasi un debito elettorale da evadere. La questione posta all’epoca dai gruppi di minoranza riguardava le forme di intervento diretto nello sviluppo locale di queste grandi imprese e specificatamente le sanzioni da addebitare nel caso questi interventi diretti non fossero stati eseguiti. Oggi ne deriva che se Total cambiasse idea e decidesse di non voler più realizzare il “Centro eccellenza droni” nell’area di Stigliano cosa accadrebbe? Certo è che la Basilicata non può accettare di trasformare i mancati investimenti di Total in un banale corrispettivo in denaro, significherebbe accontentarsi di un piatto di lenticchie. Le aree interne, e quella della valle del Sauro lo è, hanno necessità di attenzione affinché le dinamiche di sviluppo non siano monosettoriali. Certo va sviluppata l’agricoltura, ma la disoccupazione va combattuta anche con investimenti nel settore industriale che guardino oltre le estrazioni delle fonti fossili.
Questo cambio di paradigma avvenuto con la gestione Bardi riporta indietro gli accordi e la modalità con cui questi devono essere rispettati. In passato si è avuto anche il coraggio di chiudere le estrazioni petrolifere.
Dal 2019 ad oggi nonostante siano già maturati impegni per i primi 20 milioni, nessun investimento è stato effettuato direttamente da Total in attività no oil, ma il governo regionale tace, quasi a voler dimostrare che alla nostra attuale classe dirigente non interessa che queste imprese investano in Basilicata.
Un atteggiamento miope se non accondiscentente del governo regionale.
Oggi va chiesto con forza di rispettare gli impegni nella realizzazione del “Centro eccellenza droni” nell’area di Stigliano o che questo sia sostituito con altre iniziative, perché non riusciamo a credere che una impresa di caratura mondiale non abbia idee, in un mondo globalizzato, di come investire in Basilicata e generare profitti oltre che occupazione e sviluppo.
Non piatti di lenticchie, dunque, ma impegni precisi nel collaborare alla crescita della Basilicata.