Informazione “versus” cronaca o divulgazione “ vs” cultura?

di asterisco

I due termini possono a ragione considerarsi sinonimi, ma l’uso contestuale che vien fatto ne può evidenziare la sostanziale differenza. Nella cronaca è necessario fornire tutte le indicazioni utili alla descrizione del fatto o avvenimento che dir si voglia, i suoi riferimenti cronologici e nella canonica accezione giornalistica. È poi lecito ma non necessario tentare d’esprimere un giudizio, naturalmente soggettivo, che richiede la massima accortezza e non pretenda di contenere la veridicità assoluta, condizione necessaria e sufficiente per una corretta informazione.

Se invece l’argomento di cui si voglia parlare richieda un taglio specificamente culturale sarà la sintesi che si è in grado di fare ad assicurarne la sua leggibilità, ottima misura della capacità divulgativa. Esiste una colossale differenza fra lo elencare concetti appartenenti a diverse discipline e formulare giudizi in proposito in maniera accademica se non proprio scolàstica. La corretta elaborazione delle fonti, tipica dello studioso nella sua attività di ricerca, distillarne i contenuti per poi renderli fruibili nella loro accessibilità o divulgazione necessita della sintesi che ottimi autori sono riusciti a fare. Valga ad esempio l’accattivante saggio Civiltà sepolte scritto da Ceram, pseudonimo di Kurt Wilhelm Marek, pubblicato nel 1949, antesignano di come si possa divulgare una complessa disciplina come l’Archeologia e il suo fascino.

Quando si parla di fonti provenienti dal mondo classico, e la loro importanza non solo nella ricerca archeologica, bisogna stare attenti nel formulare giudizi di merito e per di più riduttivi. Le notizie che ci forniscono autori da Pausania a Plinio il Vecchio, da Cassiano Basso con i Geoponica al De re rustica di Columèlla fanno parte di quella che potrebbe definirsi ante litteram una vera Encyclopèdie. I trentasette libri della Naturalis Historia, così come i Geoponica sono una miniera d’informazioni di grandissima importanza nella storia della scienza e della tecnica. 

La divulgazione e l’informazione possono benissimo andare a braccetto purché ci si mantenga nell’ambito della conoscenza nel suo senso più ampio.          

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