di Marco Gregnanin
Oggi, grazie all’informazione globale, i cittadini “tifano” per questo o quello Stato, questa o quella religione e addirittura per il canale televisivo che ne descrive i conflitti. Credo sia il caso di cercare di capire, al di là della geopolitica, ad esempio, in cosa consistono le diversità. Le diversità sono solo di tipo politico o sono fomentate da altre motivazioni? Iniziamo la nostra ricerca indagando su quelle che in questo momento stanno producendo il peggio che l’”uomo” possa produrre. La guerra.
Nel caso del conflitto palestinese-israeliano in tanti hanno motivato tale bruttura individuando la causa più nella diversità religiosa che in quella storica. Questi due popoli hanno convissuto per tanto tempo insieme seppure, di tanto in tanto, con qualche tensione politica.
Iniziamo le nostre considerazioni cercando di capire che cosa è l’Ebraismo e, successivamente, l’Islamismo, religioni professate dal popolo di Israele e da quello della Palestina. Due popoli su uno stesso territorio che qualcuno (politicamente) ha voluto mettere insieme.
Il termine Ebraismo indica un insieme di tradizioni culturali, vincoli etnici e credenze religiose che sono proprie del popolo ebraico. Questo popolo considera il pensiero teologico quale elemento primario della propria esistenza e lo suddivide in “biblico” e “post-biblico”.
Gli israeliani, o anche detti giudei, costituirono una comunità patriarcale che attraverso l’esodo avvenuto nel XIII secolo a.C. divennero nazione, insediandosi sotto la guida di Mosè in Canaan e successivamente, a causa di rovesci storici, furono costretti all’esilio nel 586 a.C., con la conseguenza della totale demolizione, nel tempo, del tempio in Gerusalemme avvenuta nel 70 d.C. Queste vicende e queste esperienze sono state tramandate attraverso le Sacre scritture il cui canone si è concluso nel I secolo d.C.
Nel tempo si sono susseguite tantissime vicende che hanno visto il popolo ebraico perseguitato, fino ad avere, da parte dei persecutori, lo scopo finale dell’eliminazione degli ebrei.
Come innanzi scritto, questo popolo è sopravvissuto alle persecuzioni e addirittura all’olocausto intentato da qualcuno prestando sempre fede alle proprie regole religiose come quella che può definirsi la più “recente”: la “fonte Dueteronomista”.
Se consideriamo che per l’uomo di Israele non esiste vita pubblica o personale, se non legata a quella religiosa, vediamo come la Dueteronomista diventa la fonte primaria per l’ebreo e acquista importanza anche per i cristiani. Questo materiale storico fu elaborato da saggi che si interrogarono sui più alti valori e problemi esistenziali dell’uomo permettendo di raggiungere il risultato del pensiero di Israele che, soprattutto in questo momento, vuole imporre alla storia.