Elezione in Basilicata: la logica tortuosa dei numeri

“Proviamo solo dolore perché non meritiamo quanto deciso a Roma”. Questo il messaggio prevalente che sta arrivando alla nostra email, super “intasata”. I simpatizzanti e gli elettori del “camposanto” (“Partito denutrito” e “Movimento siluranti”, attori protagonisti, e +Europa) devono farsene una ragione e accettare il nome di Lacerenza come antagonista di Bardi, sostenuto da una forte e compatta coalizione di centrodestra, perché la logica aritmetica dà ragione a Pd e M5S.

I numeri, infatti, sono tutti a sfavore di coalizioni diverse da quella “agitata” da Schlein e Conte. La ragione è nella “conta” dei parlamentari: Pd (69), M5S (51) e +Europa (3). La Basilicata conta, secondo Eligendo, un totale di 573.970 elettori, che comprende anche quelli iscritti all’Aire. Alla scorsa tornata elettorale (2019) hanno votato 307.188 lucani – la sola città di Bari è composta da 320mila cittadini -. La Basilicata è “sacrificabile” in nome dell’alleanza d’opposizione nel Parlamento nazionale, lasciando al centrodestra il governo della Regione, accettando la decisione del comico Beppe Grillo? Ebbene sì!

Passiamo ad analizzare il numero dei parlamentari delle altre formazioni politiche che siedono sugli scranni romani: Alleanza Verdi e Sinistra (11); Azione & C. (13); Italia viva (9); e tanto per non farci mancare nulla ipotizziamo che possa essere “assoggettato” anche il gruppo misto (9). Totale: 42. Mentre la “Triplice” può contare su 123 deputati. Chi può decidere il futuro della Basilicata? Schlein e Conte!

Secondo la logica dei numeri la candidatura di Lacerenza a chi torna utile? A Bardi, perché senza neppure passare per le urne potrebbe restare dove si trova facendo risparmiare soldi per l’elezione, e al solo Lacerenza, che avrebbe una sedia in consiglio regionale!

Il problema che si pone, almeno per salvare le apparenze, è trovare il numero necessario di candidati per formare la lista nella quale “mettere” il direttore Sic oculistica interaziendale del “San Carlo” di Potenza. Nessuno vuol far parte della lista; probabilmente nella mente di tutti risuona la trama del libro “Dieci piccoli indiani”, di Agatha Cristie, nel quale tutti perdono… la vita! Nel nostro caso il numero è una metafora come anche la morte fisica!

Altri “due conti”: quanti sono i consiglieri regionali lucani dei due “camposantieri”? Uno nel Pd e tre nell’M5S. Chi può fare la “voce grossa”? L’M5S! Insomma come la si gira o come la si volta la situazione è sempre la stessa: comanda il “Movimento dei siluranti” che nella sua breve vita ha governato anche con la Lega e che in Basilicata potrebbe scoprire, ma solo a “urne aperte”, di essersi auto-silurato! Dopo il buon esito del “patto” in Sardegna e lo “scatafascio” in Abruzzo un fallimento in Basilica potrebbe essere solo il preludio di una “debacle” anche in Umbria!

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