Ieri pomeriggio un “paziente” ha contattato il Centro Unico di Prenotazione (CUP) della Basilicata per richiedere la prenotazione di alcuni esami diagnostici. Dopo diversi minuti di attesa l’operatore ha risposto che avrebbero “aperto un ticket” e che sarebbe stato richiamato. Fiducioso ha atteso la chiamata fino alle 19:30, orario di chiusura dello sportello, senza mai ricevere risposta. Quando finalmente il paziente ha richiamato personalmente gli è stato detto che sarebbe stato forse contattato la mattina seguente, come se il suo tempo fosse a completa disposizione di un sistema che, evidentemente, ignora totalmente le esigenze dei cittadini.
Questo episodio non è un caso isolato, ma un esempio eclatante dell’inefficienza e dell’inefficacia del CUP. Non solo non si garantisce un servizio puntuale e organizzato, ma si richiede implicitamente ai cittadini di restare “a presidiare” il telefono, sottraendo ore alla vita personale e professionale. Un approccio che lascia intendere che, secondo il CUP, i cittadini possano permettersi di non lavorare e di stare in attesa di una telefonata che, spesso, nemmeno arriva.
È assurdo e frustrante che, in una regione come la Basilicata, il Dipartimento Salute, che ha il compito di vigilare sul diritto alla salute dei cittadini, accetti passivamente questa situazione. La nostra Costituzione garantisce il diritto alla salute, ma con servizi come questi quel diritto è ben lontano dall’essere rispettato. Un sistema sanitario pubblico che funziona dovrebbe mettere al centro il cittadino, rendendo l’accesso ai servizi sanitari rapido e semplice e non costringendo le persone a una trafila infinita di telefonate, attese e promesse non mantenute. Chiediamo con forza che il Dipartimento Salute della Regione Basilicata prenda atto del malcontento diffuso e provveda immediatamente a rendere il CUP un servizio realmente efficiente. È inaccettabile che, per ottenere una semplice prenotazione, un cittadino debba affrontare una trafila di attese inutili e frustranti. Serve un cambio di rotta deciso, che possa finalmente rispondere ai bisogni della popolazione e garantire un diritto fondamentale come quello alla salute.