“Cinque voti e un scarpata” per il Consiglio regionale di Basilicata

di Rocco Sabia

Tanti anni fa, a Potenza, tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70, circolava il detto: “Cinque punti e una scarpata” e ciò automaticamente suscitava una irrefrenabile ilarità. Cosa significasse veramente è in dubbio ma la maggior parte delle persone “narrava” la stessa motivazione e cioè che i cinque punti si riferivano a quelli di sutura resisi necessari a causa della grande passionalità (o scontro passionale) tra due giovani innamorati.

Il tempo ha assorbito quei punti di sutura e la successiva intima cicatrizzazione pose i due protagonisti nel dimenticatoio collettivo, ormai non li ricorda quasi più nessuno ma il detto “cinque punti e una scarpata” è rimasto, seppure come un semplice luogo comune, un modo di dire.

Forse per pura analogia si è ridato il vecchio significato al “cinque punti e una scarpata” ed è tornato a livello regionale dato che una giovane coppia di attivisti politici, ideologicamente appartenenti al partito “Fratelli d’Italia” che per una differenza di soli cinque voti uno solo è stato eletto consigliere regionale per la Basilicata e l’altra è stata la prima non eletta al consiglio regionale “lucano” della Basilicata.

E meno male che la regione ha due nomi: Lucania e Basilicata che vengono “usati alla bisogna”, nel caso che stiamo trattando abbiamo il lucano tizio e la basilisca caio per cui organi dello Stato hanno incaricato le autorità rappresentative di Basilicata di ricontare le schede elettorali delle passate elezioni e dichiarare definitivamente a chi dei due appartiene lo “scranno” di consigliere regionale.  

Certamente, comunque andranno le cose, e a chiunque dei due si darà ragione, i “punti di sutura”, se pur virtuali, non basteranno a far cicatrizzare le ferite che l’eventuale, se pur virtuale calcio (scarpata), avrà chi, gioco forza, sarà costretto ad abbandonare il sogno del “posto di lavoro” in consiglio regionale.

Sono due valide persone, una valida coppia rampante pronta anche per un posto più importante (sempre politico), essi hanno occupato, ad esempio, posti di assessorato anche senza essere “stato eletto”; dell’altro si parla delle sue particolari capacità amministrative. Insomma sono due eccellenza politiche.

Viene in mente un vecchio detto, quasi proverbiale, che diceva: “Per un punto Martin perse la cappa”, mentre in Basilicata certamente diventerà proverbiale, dire: “Per cinque punti (voti) al fratello d’Italia gli hanno rotto la carriera”.

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