Aziende e sindacati tedeschi si schierano compatti contro il possibile embargo della Ue sulle forniture di gas russo. Una nota congiunta delle associazioni di categorie esclude lo stop immediato perché comporterebbe “arresti di produzione e continue perdite di posti di lavoro”.
Il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha invitato i residenti della regione a evacuare al più presto. Secondo quanto riporta la stampa ucraina, l’esponente dell’amministrazione ha avvisato la popolazione che “La prossima settimana potrebbe essere difficile. Potrebbe essere l’ultima in cui abbiamo ancora la possibilità di salvarvi”.
Nella regione di Lugansk, una delle due repubbliche “autoproclamate” il cui riconoscimento da parte di Mosca è stato la premessa per la guerra in corso, ci sarebbero ancora circa 70mila civili.
Mosca ha pubblicato, per la prima volta, l’elenco dei caduti del fronte ucraino nei combattimenti. “Il ministero della Difesa russo dispone di dati affidabili sulle vere perdite dell’esercito ucraino, della Guardia nazionale e dei mercenari stranieri – si legge nel comunicato diffuso sul canale Telegram del dicastero – oggi le perdite documentate della parte ucraina ammontano a 23.367 persone”. Il ministero della Difesa russo sostiene che dai documenti in suo possesso “risultano anche un gran numero di militari disertori, feriti e dispersi”. Sulle perdite subite dalla Guardia nazionale ucraina, Mosca ha pubblicato l’elenco con i dati personali dei caduti, “ottenuti da documenti ucraini reali”, che rivelano anche informazioni su “perdite significative tra le forze speciali dell’Azov”, il battaglione incorporato nella Guardia nazionale. “Il regime criminale di Kiev non ammette le sue perdite”, denuncia il dicastero russo, “con questa pubblicazione dimostriamo ancora una volta che stiamo mostrando la verità”