Le parole che adopera la scienza nel suo linguaggio molte volte sembrano ai più ostiche e indecifrabili se però sono associate nella maniera più semplice a concetti elementari con cui fare i conti nella nostra vita quotidiana risultano le più idonee ed efficaci in assoluto.
La sociologia ha fatto suo, mutuandolo dalla scienza, il termine entropia per descrivere la disorganizzazione di un sistema nel campo dell’informazione ma l’immagine che si ottiene presenta solo un aspetto qualitativo e se poi con l’aiuto dei processi statistici cerca anche di giungere a un dato quantitativo allora la manipolazione del valore può essere fatta a piacimento, ed è quello a cui oggi assistiamo nella tanto dibattuta ma essenziale questione energetica.
La scienza, se diffusa nel modo giusto al di là delle tante pseudo divulgazioni, dovrebbe invece farci comprendere il vero significato di questo termine nel definire quella che può considerarsi una legge naturale alla quale siamo tutti sottomessi e non è possibile sottrarsi credendo di sostituirla con il consumismo che ci fanno credere essere il progresso o peggio ancora il benessere sociale!
L’individualismo è fagocitato dalla tacita compiacenza della classe politica nazionale e locale del tutto estranea alla scienza e che legifera a più non posso discutendo sui massimi sistemi, illudendo di lavorare alla transizione ecologica, distribuendo bonus (significativi nella nostra California) per il metano che un tempo si diceva ti dà una mano ma non dice dove! Un computer in ogni casa di non lontana memoria e così via!
L’unico dato certo, trovandoci poi anche in una campagna elettorale insolita, è proprio un incremento esponenziale del fattore entropia di cui non ci rendiamo conto. Il cambiamento climatico è davvero il responsabile di tutti gli eventi disastrosi di cui parlano le cronache: alluvioni, allagamenti, smottamenti franosi e via dicendo? Le fogne e i tombini o lavori eseguiti senza un necessario controllo avranno dei responsabili, così come singoli cittadini, imprenditori e non, che cementificano senza regole e poi si lamentano degli allagamenti! La natura segue il suo ritmo, al di là del riscaldamento globale o dello scioglimento dei ghiacciai, e l’uomo che ha sempre avuto la pretesa di mutarlo, non il bisogno, ne paga e ne pagherà tutte le conseguenze, ostinato nel suo agire schizofrenico di cui non se ne rende conto. Guardando poi quel che succede nelle cronache, oltre gli eventi che con eufemismo chiamano naturali, nei rapporti sociali siamo di fronte a pura schizofrenia mascherata da benessere e come se non bastasse anche democratico!
Rivolgendoci alla fine all’elettore desideroso di esercitare il suo diritto di voto: Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso!
Questa volta, sottoscrivo in toto!