Quanto è importante una buona opposizione

Sì, è vero, tutti vorremmo essere governati bene, ma che dico, benissimo, ma, in democrazia, un buon governo lo fa una buona opposizione. Una opposizione che si rispetti non vegeta in vacanza per tutta la legislatura, sparando slogan e facendo sempre no con la testa ma racimolando qualche poltrona. Il lavoro dell’opposizione è arduo, comporta sacrifici e non richiede postazioni. Chi sta all’opposizione deve lavorare il doppio rispetto a chi governa, perché deve prevedere l’effetto di un dato comportamento, deve suggerire miglioramenti, controllare l’incontrollabile, denunciare, rasentare la perfezione morale, non sporcarsi mai le mani, vigilare su tutto, studiare i progetti di legge e i decreti legge e le leggi in maniera chirurgica, evidenziarne i limiti o le incongruenze, non farsi scappare neanche un capello.

Sì, è un lavoro improbo, ma fondamentale in democrazia, perché costringe i governi a governare bene.

Quindi, quando si va a votare, in ogni tipo di elezione, si deve poter scegliere la persona, perché governi o faccia opposizione seriamente. La scelta, in democrazia, non può che essere del cittadino, giammai dei partiti, che, peraltro, finora, non hanno garantito né governi buoni, né opposizioni di rilievo.

Quando si elegge un sindaco, per esempio, è importante anche scegliere bene chi andrà solo a fare opposizione, perché venga fatta talmente bene da costringere il sindaco in carica a fare solo cose buone.

Se c’è un concorso, per esempio, l’opposizione, non piazza un suo protetto a fronte dei cinque di chi governa, come schifosamente usa, ma vigila acchè il concorso sia pulito. In questa maniera costringerà gli amministratori a buone pratiche e si guadagnerà il consenso per una sana alternanza.

Ma tutto questo, in Italia, non esiste. Chi governa, lo fa male, e chi si oppone mendica le briciole.

Sì, anche per questo non voterò. Il nome al mio boia non lo darò più.

Luciano Petrullo
Luciano Petrullo
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