Absit iniuria verbo. Sarebbe meglio un fesso locale

È vero che saggezza popolare dice: «Meglio fesso che sindaco», è anche vero che è preferibile avere un fesso locale che uno forestiero. E invece una tale saggezza non è valida per il popolo basilisco che da tempo ha rinunciato all’uso di tale saggezza e da altrettanto tempo ne ha pagato le conseguenze. Veniamo ai fatti. Per le elezioni del 25 settembre l’Italia si è messa in subbuglio, i partiti hanno incominciato a promettere e a denigrarsi tra loro, i politici vecchi offendono e ostacolano l’avanzata di quelli giovani e la Basilicata candidamente “CANDIDA”. Sì! I politici della Basilicata hanno finto qualche “brusio di palazzo” hanno sacrificato qualche “agnello paria” del greggio di partito e appena i capi in testa di partito hanno ordinato da Roma sono scattati in piedi e hanno gridato: «Signor Sì!». Ma tanto i basilischi stanno zitti, approvano addirittura e sono contenti di avere nelle liste del proprio territorio quel particolare soggetto che la televisione ha consacrato noto. Ho stretto la mano al segretario del partito; il presidente è passato proprio vicino a me; a me invece ha salutato con la mano, sembrava quasi che mi benedisse… lo voterò!

Il basilisco contento, anche della sola presenza virtuale, del personaggio politico dell’estremo Nord esulta, sbandiera e infierisce verso chi non “capisce” della fortuna che ci è toccata. Il Travet politico locale si fa furbo e pensa già di proporsi come “portabagagli” dell’esimio futuro rappresentante del territorio della Basilicata che, il più delle volte, nemmeno sa dove si trova questa regione con due nomi. Ministro della Repubblica “insegna”: «Matera dove sta?».

Nel bailamme della politica locale, nell’accozzaglia di politici locali, possibile che non ci sia un “fesso” che sia in grado di rappresentare la schiera di regimentati elettori basilischi?

Fesso per fesso è preferito uno di casa.

Rude Clava
Rude Clava
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